L’invenzione del capitalismo cattivo

Luigi Einaudi scriveva che il capitalismo è un po’ come il diavolo nel medioevo: “una parola mitica, con cui si spiegano senz’altro tutti i malanni dell’umanità. Come tutti gli altri miti, ha il vantaggio di essere semplice, incomprensibile, imperioso. Non ammette dubbi, non tollera incertezze snervanti di studiosi.

I viveri sono cari? La colpa è della organizzazione capitalistica della società. La guerra è stata scatenata dagli imperi centrali? La colpa è del capitalismo che spinge le nazioni le une contro le altre armate per la conquista dei mercati mondiali.” (La colpa è del capitalismoCorriere della sera, 28 luglio 1919)

Da allora sono passati quasi cent’anni, ma la situazione non è molto cambiata. Il capitalismo continua a essere visto come la causa di tutte le piaghe della terra, in particolare della povertà, delle diseguaglianze, delle guerre, della violazione dei diritti umani.

Pochi però si prendono la briga di verificare l’esattezza di queste affermazioni. Se lo facessero, scoprirebbero che le cose non stanno esattamente così. Non secondo quanto emerge dai rapporti annuali del Fraser Institute: Economic Freedom of the World (EFW).

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